Flap
Francesco Binfaré
Descrizione dell'opera
«“La libertà è quello che ci rimane”. Pronunciai questa frase ai tempi della guerra del Golfo, risvegliandomi da un sogno in cui un mare di petrolio nero allagava il deserto rosso. Da queste parole nasce l’idea di forma del Flap, che non è un divano, ma un oggetto che lascia libero ogni movimento». (Francesco Binfaré)
L'artista
Francesco Binfaré
(Milano 1939)
Durante l’infanzia impara dal padre a disegnare e a dipingere. Si avvicina all’arte in tempo di guerra, in un piccolo centro della Valtellina, dove si immerge nella contemplazione estetica della natura. S’iscrive alla facoltà di Architettura e nel 1960 incontra Cesare Cassina. Dal 1969 al 1990 lavora per Cassina, prima come direttore del laboratorio di ricerca Centro Cassina, poi come direttore artistico dell’azienda.
Leggi tuttoNel frattempo disegna, seguendo anche altri itinerari creativi: nel 1971 fonda la Bracciodiferro con Mendini e Pesce, per la produzione di oggetti in serie limitate, e nel 1974 crea Environmedia con Bellini e Saporito, per sperimentare l’uso dei nuovi media. In questi anni viaggia tra l’India, gli Stati Uniti e il Giappone alla ricerca di nuovi stimoli. Nel 1980 apre il proprio studio professionale Centro Design e Comunicazione, che collabora con Cassina, Venini e De Padova e progetta diverse installazioni, ideando il concept di eventi culturali anche per la Triennale e la Galleria Milano. Nel 1990, mentre si dedica alla serie di grandi dipinti Tracce emozionali domestiche, instaura un fervido dialogo con Pierre Restany, che rafforza in lui la convinzione che il divano può essere concepito come simbolo, installazione domestica e opera d’arte. Grazie a questa visione immaginifica e all’innovazione del prodotto, inizia a progettare grandi divani soffici, destrutturati e scultorei, con configurazioni variabili e confortevolissime. Dal 1992, collaborando con Edra, dà vita a icone di design come On the Rocks, Sfatto, Standard, Pack, prodotto dell’anno al Salone del Mobile 2017, e Flap, conservato anche al MoMA di New York. Nel 2018 Electa dedica una monografia al racconto del suo intenso percorso artistico.

© Credits: Massimo Listri