Plissé
Ercole Barovier
Descrizione dell'opera
«Ricordati Angelo che il vetro, come tutte le materie nobili, non è statico e non lo sarà mai perché, con la sua trasparenza, bellezza e colore, può sempre eccitare la fantasia, l’impulso creativo e la formazione artistica, specialmente dei muranesi di classe. Perciò si possono sempre trovare nuove espressioni del vetro d’arte, sia nella materia che nella forma. Basta soprattutto amare il vetro e dedicarvici seriamente per trovare sempre un linguaggio nuovo, sia decorativo che artistico. Come dicevo, il vetro, se amato, è pieno di risorse e di scoperte e potrà darti sempre soddisfazioni e tante gioie. Tuo Papà». (Ercole Barovier 1963)
L'artista
Ercole Barovier
(Venezia 1889 - 1974)
Giovanissimo rivela innate doti artistiche, soprattutto nel disegno e nella pittura. A trent’anni inizia a lavorare nella fornace paterna, innovando la tradizione vetraria muranese con lo sviluppo di nuove tecnologie, come la colorazione a caldo senza fusione, che dona matericità alla pasta vitrea. Negli anni Venti crea la serie Primavera e nel 1923 partecipa alla I Biennale di Monza. Nel 1936 prende in mano la vetreria paterna trasformandola nella Barovier&Toso, che dirige sino al 1972.
Leggi tuttoNel frattempo continua a creare serie di vetri d’arte, apprezzati non solo per la forma, che resta piuttosto tradizionale, quanto per il tessuto vitreo, che presenta effetti pittorici con cromie insolite, anche spruzzate d’oro o iridate. Partecipa alle più importanti esposizioni sull’arte del vetro e a diverse biennali di Venezia e triennali di Milano. Tra i riconoscimenti, la medaglia d’oro alla Triennale di Monza nel 1930 e alla Triennale di Milano nel 1933 e nel 1954, il Grand Prix all’Esposizione internazionale delle arti decorative di Parigi nel 1937, la nomina a Cavaliere del lavoro nel 1952, la segnalazione d’onore al Compasso d’oro nel 1956 e la medaglia d’argento alla Triennale di Milano nel 1957. Tra le retrospettive, si ricordano quelle alla Biennale di Venezia nel 1976, al Museo Correr e alla Fondazione Querini Stampalia nel 1993. Le sue opere sono conservate in importanti musei, tra cui il Kunstgewerbemuseum di Berlino, il Corning di New York, il Victoria and Albert di Londra, il Louvre di Parigi e il Museo Eretz di Tel Aviv.

© Credits: Massimo Listri