Glo

Glo

Carlo Colombo

Azienda: Penta Light

Ubicazione: Sala del Ricordo

Anno di realizzazione: 2017

Anno di installazione: 2021

Descrizione dell'opera

«Glo rappresenta ormai un’icona riconosciuta nel panorama internazionale della luce. Nasce dall’intuizione, legata a un pensiero artistico, di concentrare due forme in una, lasciando la sorpresa di scoprire, durante l’accensione, un effetto magico e avvolgente, dove luce e forma diventano un tutt’uno. È un omaggio alla femminilità, alle forme aggraziate della donna, e un oggetto che esprime dinamismo e razionalità». (Carlo Colombo)

L'artista

Carlo Colombo
(Carimate 1967)

Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1993 e inizia a lavorare, dedicandosi soprattutto al design e al marketing del prodotto industriale, alla grafica e agli allestimenti, collaborando con noti marchi come Flexform, Poliform, Giorgetti, Cappellini, Antoniolupi, Flou, Poltrona Frau, Penta Light, Elie Saab Maison, Bentley Home, Bugatti Home, Trussardi Casa, Olivari, Faber. Dal 2011 insegna progettazione alla DeTao Masters Academy di Pechino.

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Nel 2013 fonda a Lugano, con Paolo Colombo, lo studio di architettura A++, che si occupa di interni e progetti su larga scala in tutto il mondo, con filiali a Zurigo, New York, Miami, Dubai, Shanghai, Hong Kong e Mosca. Numerosi i riconoscimenti: è Designer of the Year a Tokyo nel 2004 e a Lugano nel 2019, vince il Good Design Award nel 2009, l’Elle Deco International Design Award nel 2005, 2008, 2010, 2011 e 2016, il Red Dot Design Award nel 2012, 2014 e 2015, l’iF Product Design Award nel 2014 e 2015, l’Interior Innovation Award e il London Design Award nel 2014, l’IDA – International Design Award nel 2016, il Design Excellence Award e l’Interior Design Award nel 2018, il Wallpaper* Design Award e l’European Product Design Award nel 2019, il Best of the Best di «Robb Report» nel 2021. I suoi progetti sono esposti a Parigi nel 1993, al Weserburg Museum für moderne Kunst di Brema nel 1995, al Museo delle arti decorative di Colonia nel 1996 e alla Triennale di Milano nel 2016.

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© Credits: Massimo Listri