Descrizione dell'opera
Progettato quale ideale complemento dell’omonimo divano, il contenitore basso Groundpiece presenta una solida struttura in metallo interamente rivestita in cuoio scamosciato che disegna una forma pura all’interno della quale vengono ricavati pratici vani portaoggetti. Il contenitore si mantiene sollevato da terra attraverso la medesima base in metallo utilizzata per il divano.
Pieni e vuoti, pesi e leggerezze si alternano e si compongono a creare equilibri differenti.
L'artista
Antonio Citterio
(Meda 1950)
Nel 1975 si laurea in architettura al Politecnico di Milano, avendo già avviato il proprio studio di progettazione alcuni anni prima, dedicandosi principalmente al disegno industriale, in collaborazione con Paolo Nava. Nel decennio 1986 - 96 si associa con la moglie architetto Terry Dwan, con cui progetta edifici in Europa e Giappone. Nel 2000 fonda, con Patricia Viel, una società di progettazione la cui attività spazia dal disegno urbano all’interior design; oggi è tra le prime in Italia per fatturato e numero di collaboratori.
Leggi tuttoTra i progetti più importanti il Technogym Village, i vari Bulgari Hotel e Resort, la nuova sede Fastweb a Milano. Nel 2019 vince il concorso per lo sviluppo di due nuove aree di Porta Nuova a Milano. Come designer di prodotto, collabora con svariate aziende, tra cui Ansorg, Arclinea, Axor-Hansgrohe, B&B Italia, Flexform, Flos, Hermès, Iittala, Kartell, Maxalto, Olivari, Sanitec (Geberit Group), Technogym, TVS e Vitra. È insignito del Compasso d’oro nel 1987, nel 1994, e nel 2022, per la sua lunga carriera. Nel 2002 è premiato con la Interior Design Hall of Fame e nel 2008 la Royal Society of Arts di Londra gli conferisce il titolo di Royal Designer for Industry. Tra il 1990 e il 1992 è docente alla Domus Academy di Milano, nel 1997 all’Università di Roma La Sapienza e dal 2006 al 2016 all’Accademia di Architettura di Mendrisio in Svizzera. Alcuni prodotti da lui disegnati fanno parte delle collezioni del MoMA di New York e del Centre Pompidou di Parigi.
