Descrizione dell'opera
L’opera nasce dalla passione dell’artista per le architetture classiche romane ed egiziane. L’immagine che ha dato spunto alla realizzazione della tela è una porta d’accesso sulle mura di un’antica città. Ai lati si susseguono forme rettangolari, come mattoni a rilievo, e sulla cima una forma semicircolare riproduce un bassorilievo che rappresenta il sole. Una torre e una cupola nella parte centrale completano la rappresentazione di questo viaggio immaginario che Carla Accardi racconta attraverso forme e colori solari. Quest’opera ha partecipato a esposizioni sia in gallerie e musei italiani che all’estero. (Francesco Impellizzeri)
L'artista
Carla Accardi
(Trapani 1924 - Roma 2014)
Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Palermo, dove conosce Antonio Sanfilippo, con cui si trasferisce a Roma nel 1946. Nel 1947 aderisce al gruppo Forma. Nel 1948 prende parte alla XXIV Biennale di Venezia. L’anno dopo sposa Sanfilippo. Fino al 1952 la sua ricerca artistica si sviluppa nell’ambito della pittura concretista, poi abbraccia la poetica del segno. Nel 1954 il critico francese Michel Tapié la inserisce tra i protagonisti della sua teorizzazione dell’Art autre, lanciandola come interprete della pittura segnica, soprattutto monocroma.
Leggi tuttoNelle opere degli anni Sessanta riappare il colore, con toni più vivi e variati, mentre il segno cambia struttura. Nel 1964 è invitata con una sala personale alla Biennale di Venezia, dove torna nel 1976 per la mostra Ambiente/Arte, curata da Germano Celant. Gli anni Settanta sono dedicati alla ricerca sul sicofoil e sulla trasparenza. Negli anni Ottanta ritorna a dipingere sulla tela, spesso lasciata grezza ma animata da segni colorati. Nel 1988 la Biennale le dedica una sala personale, mentre l’anno successivo espone alla Royal Academy of Arts di Londra. Fra le antologiche, si ricordano le mostre al Castello di Rivoli nel 1994, al Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris nel 2002 e al MACRO di Roma nel 2004.
Nella foto a sinistra
© Credits: Massimo Listri