Make it black

Make it black

Ugo Nespolo

Concessa da: Ugo Nespolo

Materiale/Tecnica: acrilici su legno modellato

Ubicazione: Anticamera della Sala della Musica

Anno di realizzazione: 1990

Anno di installazione: 2023

Descrizione dell'opera

“Non si può fare arte senza riflettere sull’arte”, afferma Ugo Nespolo, che carica le sue opere di valenze concettuali. Così Make it black del 1990, modellata in legno e dipinta con colori acrilici, ha come tema conduttore il rapporto dell’artista con la musica e – in particolare – con il jazz, genere musicale da sempre amato e praticato. La lunga permanenza negli ambienti artistici e musicali newyorkesi, frequentati negli anni dal 1970 al 1990, ha permesso all’autore di mettere in scena nel suo lavoro un atteggiamento estrapolato dalle teorie delle avanguardie storiche. Lo ha spinto ad affrontare liberamente temi più eclettici e combinatori di una vasta iconografia tratta sia dal mondo reale che da quello della citazione, cogliendo così le opportunità che la visione postmoderna offriva, nel segno di una ritrovata autonomia da stili imposti o ripetizioni forzate.

L’opera Make it black, suggerimento ironico al pianista di suonare temi marcatamente jazzistici, fa parte di un ristretto numero di lavori da catalogare come Pittosculture, dove il rilievo si arricchisce di cromie e di materia pittorica.

L'artista

Ugo Nespolo
(Mosso, Biella 1941)

Dopo il diploma all’Accademia Albertina di Belle Arti a Torino, si laurea in Lettere Moderne. Nei tardi anni Sessanta entra a far parte della Galleria Schwarz di Milano che conta tra i suoi artisti Duchamp, Picabia, Schwitters, Arman. La sua prima mostra milanese, presentata da Pierre Restany, dal titolo “Macchine e Oggetti Condizionali” – esprime il clima culturale in cui si sviluppavano le intuizioni del gruppo definito da Germano Celant “Arte Povera”.
Negli anni Sessanta si trasferisce a New York dove è letteralmente travolto dalla vita cosmopolita della metropoli, subendo il fascino della nascente Pop Art.

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Nel 1967 è pioniere del Cinema Sperimentale Italiano a seguito dell’incontro con Jonas Mekas, P. Adams Sitney, Andy Warhol, Yoko Ono, sulla scia del New American Cinema. Assieme a Mario Schifano, si dedica al Cinema d’Avanguardia e tra il 1967 e 1968 realizza numerosi film che hanno come protagonisti amici e colleghi, tra cui Enrico Baj, Michelangelo Pistoletto e Lucio Fontana. A Parigi Man Ray gli dona un testo per un film che Nespolo realizza col titolo “Revolving Doors”. I suoi film sono stati proiettati e discussi nei più importanti musei tra i quali il Centre Pompidou a Parigi, la Tate Modern a Londra, la Biennale di Venezia.
Assieme a Enrico Baj Nespolo fonda L’Istituto Patafisico Ticinese ed è, ad oggi, riconosciuto come una delle più alte autorità nel campo.
Nei tardi anni Sessanta con Ben Vautier dà il via ad una serie di Concerti Fluxus, tra questi il primo concerto italiano dal titolo “Les Mots et les Choses”.
Sicuro che la figura dell’artista non possa non essere quella di un intellettuale, studia e scrive con assiduità dei fatti e delle discipline che han da fare con l’estetica ed il sistema dell’arte. Negli anni Settanta milita negli ambienti concettuali e poveristi.
Nel gennaio 2019 l’Università degli Studi di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Filosofia.
Ha esposto con grande intensità in gallerie e musei in Italia e nel mondo e le sue opere figurano in prestigiose collezioni, tra cui la GNAM di Roma.

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