Controluce n.1

Controluce n.1

Pietro Consagra

Concessa da: Archivio Pietro Consagra

Materiale/Tecnica: bronzo patinato

Ubicazione: Scalone d’Onore

Anno di realizzazione: 1976

Anno di installazione: 2019

Descrizione dell'opera

«Nel controluce l’immagine ha più evidenza, se invece l’opera è illuminata in modo sofisticato, in modo che il gioco della luce con l’ombra predomini, ecco che l’immediatezza si perde, l’attenzione si disperde in diversi particolari e il particolare nelle mie sculture in fondo non ha significato. Io ho colorato le sculture perché il colore sostituisce la funzione della luce». Questa dichiarazione di Consagra è in un’intervista del 1986 in cui anche il bianco e il nero vengono considerati colori. Nel 2007 Luca Massimo Barbero descrive la ‘totalità’, priva di toni intermedi dell’elemento cromatico nell’opera dell’artista a partire dal 1964: «Quella che Consagra stende in omogeneità nella superficie intagliata, costruita e sospesa come piano è il sogno libero di un colore che si fa scultura. Le forme si arrotondano, quasi un coagularsi di materia organica, e contemporaneamente si collegano tra loro, accomodandosi sinuosamente una tra lo spazio dell’altra, si allungano, si distendono nella dimensione piana, come una naturale disposizione». (Archivio Pietro Consagra)

L'artista

Pietro Consagra
(Mazara del Vallo 1920 - Milano 2005)

Studia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel 1944 si trasferisce a Roma e nel 1947 è tra i fondatori del il gruppo Forma. Due anni dopo espone alla Collezione Peggy Guggenheim, che acquista una sua opera. In questo periodo abbraccia la visione frontale e sincronica della scultura, instaurando una filosofia della superficie, costruita da piani sottili accostati o sovrapposti, che si offre al dialogo spirituale. I bronzi presentati alla Biennale di Venezia nel 1954, nel 1956 e nel 1960, anno in cui riceve il premio per la scultura, s’intitolano infatti Colloqui e lo fanno conoscere nel panorama internazionale.

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Nel 1962 espone al Guggenheim di New York, nel 1959 e nel 1964 partecipa a Documenta di Kassel. All’avvento della Pop art contrappone opere bifrontali più sensuali, smaltate e colorate, che vengono presentate alla Quadriennale romana del 1965, al Museo Boijmans di Rotterdam, alla Marlborough-Gerson Gallery e al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nel 1967. Nel 1968 crea La città frontale e poco dopo intensifica l’uso del marmo. Nel 1972 e nel 1982 espone ancora alla Biennale di Venezia. Poi realizza la Stella e il Meeting a Gibellina. Nel 1989 la GNAM gli dedica una retrospettiva a cui segue, nel 1991, la personale al Museo Ermitage di San Pietroburgo e nel 1996 al Palazzo di Brera a Milano, dove installa una grande Porta. Colloca Giano a Roma, a Largo di Santa Susanna, nel 1997, e Doppia bifrontale a Strasburgo, davanti al Parlamento Europeo, nel 2003.

Controluce n.1

© Credits: Massimo Listri