Bucranio, mandibola di pescecane e drappo nero contro il cielo

Bucranio, mandibola di pescecane e drappo nero contro il cielo

Renato Guttuso

Concessa da: Archivi Guttuso

Materiale/Tecnica: olio su tela

Ubicazione: Salottino Don Chisciotte

Anno di realizzazione: 1984

Anno di installazione: 2019

Descrizione dell'opera

Un teschio d’ariete, oggetto caro a Guttuso, che lo ha inserito nelle sue composizioni degli anni Trenta e Quaranta come simbolo della guerra civile spagnola e come omaggio a Picasso, compare di fronte a una mandibola di pescecane spalancata, di cui sono ben visibili le fila di denti acuminati. Un confronto iconico tra mare e terra, drammatizzato dal drappo nero che li collega ma trasportato in una dimensione allegorica dal cielo azzurro pieno di nuvole bianche su cui i due oggetti si stagliano. È lo stesso artista che ci guida alla comprensione di questa sua nuova dimensione creativa: «Dal 1980 ad oggi ho avuto meno preoccupazioni narrative nella mia pittura e più preoccupazioni interiori. I significati della mia pittura sono diventati in un certo senso più segreti e quindi esposti in forma allegorica». (Archivi Guttuso)

L'artista

Renato Guttuso
(Bagheria 1911 - Roma 1987)

A Bagheria, piccola città vicino Palermo, entra giovanissimo in contatto con il mondo della pittura. Nel 1931 partecipa alla prima Quadriennale d’arte nazionale a Roma, lasciando definitivamente la Sicilia, prima per Milano e poi per Roma. Nel 1933 inizia un’importante attività critica, che continuerà per tutta la vita. Dipinge la Crocifissione nel 1940 -41, la sua opera più famosa e uno dei quadri più significativi della prima metà del Novecento italiano. L’uso del colore, l’attenzione alla storia della pittura, la passione civile che emergono da quest’opera caratterizzano la sua inconfondibile cifra stilistica.

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Nello stesso anno aderisce al Partito comunista clandestino. Nel 1946 conosce a Parigi Pablo Picasso, stringendo un’amicizia che durerà tutta la vita. È tra gli animatori di Corrente e tra i fondatori del Fronte nuovo delle arti. È un artista impegnato nella difficile opera di rinnovamento dell’arte e della società italiana, come testimonia la sua partecipazione alla Resistenza, cui dedica la famosa serie di disegni realizzati con inchiostri delle tipografie clandestine Gott mit Uns. Negli anni Ottanta stupisce pubblico e critici con una nuova stagione pittorica, più malinconica e meditativa, al limite della metafisica. Dopo la sua morte, il figlio adottivo Fabio Carapezza Guttuso destina il suo studio di Palazzo del Grillo a sede degli Archivi Guttuso.

Bucranio, mandibola di pescecane e drappo nero contro il cielo

© Credits: Massimo Listri