Colloquio mitico

Colloquio mitico

Pietro Consagra

Concessa da: Archivio Pietro Consagra

Materiale/Tecnica: bronzo

Ubicazione: Cortile d’Onore

Anno di realizzazione: 1959

Anno di installazione: 2019

Descrizione dell'opera

Nel 1982 Abraham Hammacher scrive che la produzione di Consagra dal suo arrivo a Roma nel 1944 rappresenta una difesa di un tipo molto personale di astrazione, unico nella scultura del suo tempo. E nota come, nell’autobiografia Vita mia, i rapporti umani hanno grande importanza per l’artista nel susseguirsi ininterrotto di incontri, riunioni, dialoghi, diverbi, feste, dibattiti: «C’è in Consagra un bisogno fisico, emozionale, spirituale, di contatto con gli uomini, le cose e i luoghi. Gli incontri e le separazioni sono per lui avvenimenti drammatici o momenti di felicità. Colloqui è il titolo collettivo delle sculture da lui eseguite per un lungo periodo. I Colloqui hanno ciascuno un loro carattere; gli spazi aperti vi assumono la stessa importanza delle parti piene. Nella terminologia comune si chiamano ‘vuoti’, ma sono ben lontani dall’esserlo: sono elementi definiti dalla materia che li circonda; si tratta di articolazione dello spazio. In queste sculture la tensione è sempre creata dal contatto che si stabilisce o non si stabilisce tra elementi che tendono a toccarsi». (Archivio Pietro Consagra)

L'artista

Pietro Consagra
(Mazara del Vallo 1920 - Milano 2005)

Studia all’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel 1944 si trasferisce a Roma e nel 1947 è tra i fondatori del il gruppo Forma. Due anni dopo espone alla Collezione Peggy Guggenheim, che acquista una sua opera. In questo periodo abbraccia la visione frontale e sincronica della scultura, instaurando una filosofia della superficie, costruita da piani sottili accostati o sovrapposti, che si offre al dialogo spirituale. I bronzi presentati alla Biennale di Venezia nel 1954, nel 1956 e nel 1960, anno in cui riceve il premio per la scultura, s’intitolano infatti Colloqui e lo fanno conoscere nel panorama internazionale.

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Nel 1962 espone al Guggenheim di New York, nel 1959 e nel 1964 partecipa a Documenta di Kassel. All’avvento della Pop art contrappone opere bifrontali più sensuali, smaltate e colorate, che vengono presentate alla Quadriennale romana del 1965, al Museo Boijmans di Rotterdam, alla Marlborough-Gerson Gallery e al Solomon R. Guggenheim Museum di New York, nel 1967. Nel 1968 crea La città frontale e poco dopo intensifica l’uso del marmo. Nel 1972 e nel 1982 espone ancora alla Biennale di Venezia. Poi realizza la Stella e il Meeting a Gibellina. Nel 1989 la GNAM gli dedica una retrospettiva a cui segue, nel 1991, la personale al Museo Ermitage di San Pietroburgo e nel 1996 al Palazzo di Brera a Milano, dove installa una grande Porta. Colloca Giano a Roma, a Largo di Santa Susanna, nel 1997, e Doppia bifrontale a Strasburgo, davanti al Parlamento Europeo, nel 2003.

Nella foto a sinistra

© Credits: Massimo Listri