Interno di libreria Firenze I e II

Interno di libreria Firenze I e II

Massimo Giannoni

Concessa da: Massimo Giannoni

Materiale/Tecnica: olio su tela

Ubicazione: Sala del Piffetti

Anno di realizzazione: 2020

Anno di installazione: 2020

Descrizione dell'opera

Le opere esposte al Quirinale, tratte dalla serie Libreria Seeber di Firenze, sembrano concepite come un dittico ideale. Si tratta di due prospettive che convergono al centro, per rappresentare uno spazio architettonico unico. Uno spazio che la geometria descrittiva tiene insieme nel suo essenziale figurativo, ma che la tecnica pittorica rende mutevole e lascia percepire solo a distanza. Da vicino, l’immagine sembra vibrare, i contorni appaiono sfaldati, il colore libero dall’asservimento a ogni rappresentazione. La materia pittorica, infatti, è densa e oleosa, stesa a spatola con un gesto quasi informale, caratterizzato dal contrasto tra eccesso e completa assenza di colore: sul tessuto grezzo della tela emergono grumi spessi di materia a rilievo, apparentemente svincolati dalla riconoscibilità del soggetto. Eppure, allontanandosi dalla tela, lo sguardo comincia progressivamente a riconoscere negli stessi grumi copertine di libri o angoli di tavoli o la luce fredda che illumina gli scaffali, e può godere a poco a poco l’immagine nel suo farsi. Sergio Risaliti descrive l’opera di Giannoni con queste parole:

«Così come la letteratura per Borges, la pittura per Giannoni, nel suo costante divenire, assume le dimensioni di un’invenzione senza fine, di un’inesausta messa in scena della realtà possibile ma impossibile, reale eppure irreale, infinita nonostante sia contenuta nelle due dimensioni di una pagina di tela». (Renata Cristina Mazzantini)

L'artista

Massimo Giannoni
(Empoli 1954)

Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove nel 1979 vince il premio Lubiam come miglior studente delle Accademie di Belle Arti d’Italia. Nei primi anni Novanta si trasferisce in Australia e poi negli Stati Uniti, dove si cimenta soprattutto in opere astratte di grande formato. Rientra definitivamente a Firenze nel 1999 per insegnare incisione all’Istituto d’arte. In questi anni la sua pittura torna al figurativo, concentrandosi sulla rappresentazione fuori dal tempo dei luoghi dell’informazione e della memoria.

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Inizia così a dipingere le serie dedicate alle librerie, alle borse d’affari, ai gabinetti dei musei di scienze naturali e alle camere delle meraviglie: spazi stracolmi e disordinati, in cui l’ammassarsi frenetico di dati è restituito attraverso una sovrabbondanza di materia pittorica, caratterizzata dalla stratificazione di colori a olio molto pastosi. Partecipa a numerose mostre collettive: alla Quadriennale di Roma nel 2005, al Palazzo Reale di Milano nel 2007, al Padiglione Italia della Biennale di Venezia e al Palazzo della Ragione di Mantova nel 2011, alla Biblioteca degli Uffizi di Firenze nel 2013, al Museo Bilotti di Roma nel 2015, al Museo Ebraico di Bologna nel 2016. Tra le mostre personali si ricordano quelle al Palazzo delle Esposizioni di Roma nel 2012, a Palazzo Giureconsulti di Milano nel 2013 e al Palazzo delle Nazioni di Ginevra nel 2019. Nel 2017, in occasione della personale a Singapore, viene pubblicata l’ultima monografia dedicata alla sua opera.

Interno di libreria Firenze I e II

© Credits: Massimo Listri