Gloria

Gloria

Nicola De Maria

Concessa da: Nicola De Maria

Materiale/Tecnica: olio su tela

Ubicazione: Anticamera della Sala della Musica

Anno di realizzazione: 1989-2004

Anno di installazione: 2021

Descrizione dell'opera

Nicola De Maria si definisce «uno che scrive poesie con le mani piene di colore» tanto la sua pittura è impregnata di temi e segnali poetici, tanto le sue composizioni dal sapore non figurativo sono forze che attivano ogni possibile visione. Il suo è un guardare nel profondo in maniera tanto astratta da far coincidere l’individuale con l’universale. Il suo sguardo replica meraviglia sempre alla ricerca di bagliori, di un’astrazione che trasmuta la sua pittura in canto e preghiera. Mai consolatorio, protettivo o terapeutico, il colore inonda le sue superfici con uno straordinario montaggio di tessere che a seconda dei casi variano dalla singola pennellata alla più ampia campitura di colore. Un’intensità di tonalità che con la stessa forza si sprigiona sia nella grande camera picta sia nei dipinti di piccolo formato. (Marco Bazzini)

L'artista

Nicola De Maria
(Foglianise 1954)

Nella seconda metà degli anni Sessanta si trasferisce a Torino e, mentre studia medicina specializzandosi in psichiatria, si dedica alla pittura. Le prime esperienze passano per una breve stagione sperimentale, ma già a metà degli anni Settanta torna a dedicarsi al disegno e alla pittura, recuperando colori e pennelli, che diventano strumenti per una ricerca dal profondo valore spirituale e lirico.

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Fin dagli esordi, intende espandere la pittura oltre i confini della tela per far rivivere la grande tradizione italiana dell’affresco, intervenendo direttamente sulle superfici delle pareti, come nel dipinto murale La leggenda, presentato in occasione della Biennale di Parigi nel 1977, al Musée d’Art Moderne de la Ville. Alla fine degli anni Settanta, grazie all’intensità di un linguaggio che coniuga suggestive immagini metaforiche o astratte con parole tracciate con lirica grafia, prende parte al gruppo della Transavanguardia, arricchendo con il suo luminoso lirismo una proposta che non è solo ritorno alla pittura più classica. Il colore, contraddistinto da una straordinaria vivacità cromatica, da un impasto magmatico, diventa il protagonista assoluto dei suoi quadri, suscitando emozioni poetiche e musicali. Da allora partecipa alle più importanti rassegne internazionali, a partire dalla Biennale di Venezia, dove è presente tre volte, nel 1980, 1990 e 1993. Espone anche allo Stedelijk Museum di Amsterdam e al Museum Folkwang di Essen nel 1980, alla Biennale di San Paolo nel 1981, a Documenta 7 di Kassel nel 1982 (Viaggio del Regno dei Fiori dentro il pittore Nicola De Maria), alla Biennale di Sydney e al Frankfurter Kunstverein nel 1986, alla Quadriennale di Roma nel 2005. Tra i riconoscimenti, il Mies Van Der RohStipendium a Krefeld nel 1982 e il premio per la pittura della Quadriennale di Roma nel 2005. Tra le mostre collettive, quelle al Centre Pompidou di Parigi nel 1981 e al MoMA di New York nel 1984. Retrospettive del suo lavoro si svolgono in importanti musei internazionali: al Museum Haus Lange di Krefeld (EE AA STOP CAMPANE. Alberi di notte si ribellano alle case) e alla Kunsthalle di Basilea (Libertà segreta segreta) nel 1983, al Van Abbemuseum di Eindhoven nel 1985 (Giorni del secolo nuovo), e nello stesso anno anche al Castello di Rivoli e alla Kunsthaus di Zurigo, al Kunstmuseum Bonn nel 1986, al Seibu Museum of Modern Art di Tokyo nel 1988, al Musée des Beaux-Arts di Nîmes nel 1990, al MACRO di Roma (Elegia cosmica) nel 2004, al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato (I miei dipinti s’inchinano a Dio) nel 2011, alla Galleria civica d’arte moderna e contemporanea di Torino nel 2013 e al Centro San Fedele a Milano nel 2015. Nel 1992 ha eseguito dipinti ambientali (Regno dei Fiori, UNIVERSO SENZA BOMBE, PAX ET BONUM SEMPER TECUM) nel Parlamento tedesco a Bonn, nel 2001 ha realizzato un mosaico per la metropolitana di Napoli. Negli ultimi anni, è impegnato in un’intensa attività espositiva in Giappone, alla Galleria Col di Tokyo e Osaka. Al suo lavoro sono dedicate oltre trenta pubblicazioni monografiche in tutto il mondo.