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Rudolf Stingel

Concessa da: Rudolf Stingel

Materiale/Tecnica: olio e smalto su tela

Ubicazione: Sala degli Scrigni

Anno di realizzazione: 2013

Anno di installazione: 2021

Descrizione dell'opera

Nel 2004 Rudolf Stingel fu invitato a creare un’opera d’arte pubblica a Manhattan. Il primo progetto proposto non fu realizzato per motivi tecnici. Il secondo progetto, chiamato Plan B, fu invece eseguito per la Vanderbilt Hall della Grand Central Station a New York. Lo spazio monumentale si presentava tuttavia come una difficilissima sfida per l’artista. Con una grande intuizione però, Stingel, anziché creare un’inutile competizione con il luogo prestigioso decise di trasformarlo, utilizzando una moquette industriale con un motivo a fiori, in un luogo familiare, quasi intimo. Quattro anni dopo l’artista ha creato la serie di dipinti Plan B, che ribaltano la dimensione familiare del progetto, trasformandosi in opere eroiche, che grazie alla prospettiva infinita dialogano con la grande storia dell’arte, a partire dal capolavoro di Raffaello Scuola di Atene dei Musei Vaticani. Il grande dipinto di Stingel non si ferma alla citazione prospettica rinascimentale, ma si ancora, grazie alla pittura argento e ai segni lasciati dai suoi passi sulla tela, coscientemente abbandonata sul pavimento del proprio atelier per molti mesi, al presente e alla contemporaneità più forte e radicale. Il contrasto fra la preziosità dell’argento e lo spazio prospettico quasi religioso del motivo floreale della superfice con la violenza delle impronte lasciate dal tempo, dalla casualità e dall’attività creativa dello studio, introducono nello spazio simbolico del quadro un’atmosfera romantica e sperimentale. Tuttavia, inserita oggi nell’imponente e nobile architettura di una delle più importanti sale del Palazzo del Quirinale, l’opera sembra trovare, attraverso una coincidenza magica, una sua collocazione ideale, quasi che fosse stata concepita in modo subliminale proprio per questo contesto, ritrovando la nobiltà e la monumentalità alla radice dell’idea originale. Sfuggendo come ogni grande opera d’arte ai limiti imposti dalla storia e dalla geografia, si colloca in quello spazio fuori dal tempo in cui si trovano i migliori esempi della storia dell’arte. (Francesco Bonami)

L'artista

Rudolf Stingel
(Merano 1956)

Frequenta la scuola d’arte in Val Gardena e, dopo brevi soggiorni a Vienna e a Milano, nel 1987 decide di stabilirsi negli Stati Uniti, mantenendo sempre vivi i legami con le sue origini e dividendosi tra lo studio di Merano e quello di New York. Nel 1989 pubblica Instructions, un manuale di istruzioni in sei lingue per creare con precisione le sue opere astratte. La sua ricerca si concentra sulle relazioni tra astrazione e figurazione, affrontando profonde tematiche esistenziali, la memoria, il tempo, la vanitas.

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Nel 1991 comincia a realizzare la serie di ‘moquette’, installazioni pittoriche che rivestono anche completamente gli ambienti, offrendo allo spettatore un’esperienza immersiva e invitandolo a una relazione visiva e tattile con l’opera d’arte. La sua produzione è prolifica e diversificata, come dimostrano alcuni ritratti o autoritratti, di piccolissime o grandi dimensioni, realizzati con la tecnica del fotorealismo. Partecipa alla Biennale di Venezia nel 1993 e nel 2003 e a importanti mostre collettive, al Museum of Contemporary Art di Chicago nel 1999, al Guggenheim Museum di New York nel 2004, al Museum of Contemporary Art di Los Angeles e al Walker Art Center di Minneapolis nel 2012. Tra le mostre personali, quella al MART nel 2001, al Museum für Moderne Kunst di Francoforte nel 2004, al Museum of Contemporary Art di Chicago e al Whitney Museum di New York nel 2007, alla Neue Nationalgalerie di Berlino nel 2010, alla Wiener Secession di Vienna nel 2012, a Palazzo Grassi di Venezia nel 2013 e alla Fondazione Beyeler a Riehen nel 2019. Le sue opere sono conservate in prestigiose istituzioni, tra cui il MAXXI di Roma, il Museion di Bolzano, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, il Whitney Museum di New York, il Museum of Contemporary Art di Chicago, il Centre Pompidou e la collezione François Pinault di Parigi, la Tate Modern di Londra, la Fondazione Beyeler di Riehen, il Moderna Museet di Stoccolma. Riceve il premio Presidente della Repubblica per la pittura nel 2018.

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© Credits: Massimo Listri