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Nunzio Di Stefano

Concessa da: Nunzio Di Stefano

Materiale/Tecnica: combustione su legno

Ubicazione: Sala del Bronzino

Anno di realizzazione: 2002

Anno di installazione: 2021

Descrizione dell'opera

«Come se Nunzio volesse dire: la scultura è corpo, materia, ha la sua forza di gravità, il suo peso, i suoi confini che la separano dallo spazio vuoto e la determinano come spazio tangibile; la pittura è un’operazione mentale, è forza intellettuale e anche inganno, è operazione che illude, confonde, creando spazi irreali da un piano bidimensionale: un’operazione che lievita, sconfinando nella memoria o nel sogno, avanti o dietro di noi; la composizione è architettura, misura, corrispondenza, rapporto di una cosa con l’altra, azione immediata di collegamento, socialità. Ed è qui, fra questi luoghi essenziali del regno dello sguardo, che ora Nunzio si prova. È qui che costruisce […] la sua allegoria del fare artistico. Allegoria che è luogo vivente, fiduciosa occupazione di uno spazio ignoto ma raggiunto e sperimentato attraverso un inconsapevole presentimento di altre dimensioni, come il tempo e il silenzio. […] È l’immaginazione quella che dà vita e carattere alle sculture di Nunzio: l’immaginazione chiamata in causa dal fondo di una primitiva lontananza, con una forza insistente e sorda che sembra provenire dal cuore stesso della materia che adopera e dalle forme arcaiche delle quali con tanta essenziale semplicità l’ha dotata. Un profondo richiamo all’antico rapporto dell’uomo primitivo che modifica la natura a lui più vicina, ma che vive del suo stesso spirito. È così che quel nero opaco che ha la fragile natura della carbonella ci riporta quasi l’eco lontana del lavoro primitivo dell’uomo nei boschi […] Ma tutto ciò senza che vi sia mai una diretta allusione, un’indicazione precisa. Perché, in Nunzio, diretto, tenace, profondo è il rapporto istintivo con le materie primarie che adopera e con le forme che crea». (Giuliano Briganti 1984-86)

L'artista

Nunzio Di Stefano
(Cagnano Amiterno 1954)

Nato in un piccolo comune abruzzese, in provincia dell’Aquila, e trasferitosi a Roma, tiene le prime personali nel 1981, presso la Galleria Spatia di Bolzano, e nel 1984, alla galleria L’Attico di Roma, presentata da Giuliano Briganti. La sua mostra del 1985 nella galleria Annina Nosei a New York, contribuisce alla diffusione internazionale del suo linguaggio espressivo. Numerosi negli anni gli appuntamenti espositivi e i riconoscimenti.

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Nel 1986 vince il premio 2000 come miglior giovane artista alla XLII Biennale di Venezia; nel 1995 ottiene una menzione d’onore per la sala personale alla XLVI Biennale di Venezia e nello stesso anno vince il Prize for Excellence alla Biennale di Fujisankei, in Giappone. Nel 2004 partecipa a Material + Malerei presso la Städtische Galerie di Villingen-Schwenningen, nel 2005 il MACRO gli dedica un’antologica. Espone al Vietnam National Fine Arts Museum di Hanoi, all’Urban Planning Exhibition Center di Shanghai e alla China National Academy of Painting di Pechino. Sue opere sono esposte alla GAM di Torino, alla Galleria Nazionale e al MAXXI di Roma, al Mumok di Vienna, alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia, al museo Biedermann di Donaueschingen.

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© Credits: Massimo Listri

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© Credits: Massimo Listri