Paralleli Vertebrali

Renato Meneghetti

Concessa da: Archivio Studio Renato Meneghetti

Materiale/Tecnica: Gres ceramico e teli di cotone dipinti

Ubicazione: Tenuta Presidenziale di Castelporziano

Anno di realizzazione: 2000

Anno di installazione: 2024

Descrizione dell'opera

“Struttura portante del corpo, la catena delle vertebre evoca un parallelo tra colonna e pianta creando immagini di oasi pietrificate dietro le quali muovono radiografie di anatomie umane...” (Gillo Dorfles).

Tre sculture, tre tronchi di palme caraibiche in gres ceramico, di altezze differenti che vanno dal metro e venti ai tre metri, accolgono il visitatore all’ingresso del castello, nella Tenuta Presidenziale di Castelporziano. Capolavori di ingegneria ceramica, realizzati con l’antica tecnica del “bigoletto” o "colombino": un cordone di gres, preparato con la trafila, ancorato ad una base circolare, innalza - avvolgimento dopo avvolgimento - la scultura, che all’esterno viene lisciata e modellata manualmente, per poi essere cotta fino a vetrificare e quindi essere dipinta e cotta di nuovo. Gli imponenti tronchi modulari, che a prima vista sembrerebbero ispirarsi all’arte primitiva e appaiono - osserva Bonito Oliva – quasi vasi arcaici dalle forme tautologiche, sono intitolati dall’artista Paralleli Vertebrali, perché rappresentano la colonna vertebrale umana. Lo rivelano i tre teli colorati che completano l’installazione sullo sfondo, stampati con le gigantografie di tre radiografie della colonna vertebrale umana, dipinte poi a mano dall’artista. La poetica di Meneghetti si spinge, ancora una volta, al di là dell’apparenza, fin “dentro” all’uomo e alle cose, alla ricerca del mistero della vita. L’analogia formale tra tronco e colonna richiama la metafora dell’axis mundi e celebra la vita e il creato, con una espressività che torna alle origini e sfugge a ogni tempo. Meneghetti osserva: “Paragonando una lastra radiografica della colonna vertebrale ad una palma caraibica si individua la stessa struttura, un susseguirsi di anelli e dischi, un parallelo con la colonna vertebrale umana: è il parallelo tra natura e uomo che ha ispirato queste sculture”.

L'artista

Renato Meneghetti
(Rosà di Vicenza 1947)

Dipinge sin da bambino, spesso con mezzi di fortuna, e nel 1963 realizza le prime sculture, mentre si diploma come disegnatore tecnico. Nel 1964 Bassano del Grappa ospita la sua prima personale. Dipinge anche durante il servizio militare e nel 1968 conosce Lucio Fontana. L’anno successivo inizia l'attività di pubblicitario.

Leggi tutto

Nel 1970 elabora le prime esperienze di teatro, musica, cinema, fotografia, scultura e design e fonda la DDD Design: la sua ricerca diviene multidisciplinare, abbracciando l’architettura, esprimendosi attraverso un insieme di esperienze cine-grafico-fotografiche, che interesseranno importanti critici, da Federico Zeri a Bonito Oliva, da Gillo Dorfles a Vittorio Sgarbi. Nel 1972 progetta e realizza il Museo dell'Automobile Luigi Bonfanti e fonda l’agenzia di Pubblicità MRP. Denuncia il potere del denaro e del sistema dell’arte, ritirando dal mercato le proprie opere. Cinque anni dopo acquista la Fortezza dell'Ezzelino da Romano per farne uno studio. Nel 1979 un dramma famigliare lo costringe a visionare migliaia di radiografie: da quest’evento nascono le opere pittoriche radiografiche, che caratterizzano la sua produzione. Nei primi anni Ottanta compone musica, realizza performance e un film, poi si dedica alla videoarte. Nel 1984 fonda la “Viva Edizioni” e la “MRP Edizioni”, quindi si dedica all'architettura, progettando importanti restauri. Dal 1997, quando è premiato alla II Biennale di Malta, decide di dedicarsi esclusivamente all’arte. Numerose le mostre collettive, tra cui si ricordano le partecipazioni alla Biennale di musica di Venezia nel 1982, alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nel 1983, alla Biennale di Venezia nel 2003 e nel 2011, nel Padiglione Italia, e alla Biennale Architettura sempre a Venezia nel 2010. Tra le personali si ricordano l’antologica al Palazzo della Ragione di Padova del 2000, l’esposizione dell’intera collezione delle opere radiografiche alla Mole Vanvitelliana di Ancona, la grande mostra monografica in quattro sedi del Polo Museale Romano del 2006 e la sensazionale installazione Indifference per Art Basel nel 2010. Tra le molte opere pubbliche si ricordano il monumento in memoria del Maresciallo Marino di Resta realizzato per la Provincia di Pescara nel 2003 e l’opera musiva per il Nuovo Palazzo di Giustizia di Civitavecchia del 2004. Le sue opere sono conservate nelle collezioni dell'Archivio della Cineteca Nazionale di Roma, del Museo d'Arte Contemporanea di Bolzano, del Museo d'Arte Contemporanea di Arezzo, dei Musei Eremitani di Padova, del MAGA, del Museo Ferrari di Maranello, del Metropolitan Museum of Art of New York, dell’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede. Dal 2010 l'Archivio Studio Renato Meneghetti cataloga e cura l’opera dell’artista.